Miopatia GNE

Cos'è la Miopatia GNE?

La Miopatia GNE (GNE Myopathy) è una malattia muscolare genetica e rara, a trasmissione autosomica recessiva ad esordio distale che comporta un lento indebolimento dei muscoli.

La prevalenza della Miopatia GNE è di 1-6/1.000.000.

La Miopatia GNE è causata dalla mutazione di un unico gene chiamato GNE (UDP-N-acetylglucosamine 2-epimerase/N-acetylmannosamine kinase). Il GNE codifica l’enzima responsabile per la produzione dell’acido sialico, un componente importante per la funzione muscolare. L’incapacità del corpo di produrre abbastanza acido sialico fa sì che i muscoli si indeboliscano nel tempo.

L’atrofia muscolare provocata dalla Miopatia GNE, di solito, ha inizio intorno ai 20-30 anni, anche se sono stati registrati casi in cui i primi sintomi sono comparsi in persone con un’età inferiore ai 18 anni e superiore ai 40 anni. Come tale, essa colpisce il periodo più produttivo della vita di un individuo. Può progredire sino alla disabilità entro i 10-15 anni dalla sua comparsa, confinando molti pazienti alla sedia a rotelle.

I primi segni e sintomi includono caduta del piede, difficoltà a correre e camminare, frequente perdita di equilibrio, facilità ad inciampare e debolezza al dito alluce. Con il passare del tempo, la debolezza potrebbe coinvolgere i muscoli degli indici della mano, i muscoli della spalla e del collo. In alcuni, la debolezza nelle gambe è notata prima mentre, in pochi altri, le mani si indeboliscono più rapidamente rispetto alle gambe.

Nella Miopatia GNE, come già detto, la debolezza è progressiva, il che significa che i muscoli diventano più deboli nel corso del tempo. La gravità e la velocità di progressione però possono variare di molto anche tra componenti affetti della stessa famiglia.
I quadricipiti sono relativamente risparmiati e rimangono forti fino alle ultime fasi della malattia, ragione per la quale la Miopatia GNE viene spesso indicata come “Miopatia che risparmia i quadricipiti” (QSM). I muscoli del viso, degli occhi, i muscoli respiratori, quelli necessari alla digestione e del cuore risulterebbero completamente non compromessi.

Esistono cure o trattamenti?

Al momento non ci sono trattamenti o cure approvate per la Miopatia GNE. Il National Institutes of Health (NIH) sta sviluppando il ManNAc, un farmaco che potrebbe rallentare la progressione della malattia. Inoltre, il 2022 ha visto l’inizio di ProdGNE . Un progetto transnazionale di ricerca pre-clinica della durata di 3 anni che mette insieme pazienti e ricercatori da Europa e Canada per facilitare il raggiungimento di risultati terapeutici e che vede l’Associazione Gli Equilibristi HIBM partecipare come PAO (Patients Advocate Organization).

E’ necessaria la consultazione con medici e terapisti professionali e almeno una visita annuale presso uno specialista in malattie neuromuscolari. In aggiunta, gli ausili possono essere usati per migliorare le abilità fisiche.

Trials cliniciregistro di pazienti e studi di storia naturale sono attualmente in corso.

Cosa sono le malattie rare e perché è importante conoscerle

Le malattie rare sono patologie che colpiscono che colpiscono meno di 1 su 2000 individui e che spesso vengono sottovalutate e trascurate. Conoscere queste patologie è importante perché una diagnosi tardiva o errata può avere conseguenze gravi sulla salute dei pazienti. Attualmente, esistono più di 7000 patologie rare identificate che colpiscono circa 400 milioni di persone in tutto il mondo.

Per sviluppare terapie e cure efficaci, migliorare la diagnosi precoce e fornire supporto ai pazienti e alle loro famiglie, è fondamentale finanziare la ricerca sulle malattie rare, che è costosa, richiede tempo, risorse e competenze specialistiche. Senza un finanziamento adeguato, rischia di essere trascurata, impedendo la scoperta di nuove terapie e cure.

Investire nella ricerca sulle malattie rare significa promuovere l’innovazione e la conoscenza medica, favorendo la scoperta di nuovi trattamenti che possono avere un impatto positivo sulla salute di molte persone.

Inoltre, sostenere la ricerca sulle malattie rare significa anche lottare contro la disuguaglianza nel settore sanitario, poiché spesso i pazienti affetti da queste patologie sono esclusi dalla ricerca e dalla cura a causa della loro rarità.

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